Università degli studi di Milano per la Riserva Naturale della Val di Mello

Grazie al progetto VAL DI MELLO CLIMATE CHANGE finanziato da Regione Lombardia e Etifor nasce una nuova  collaborazione tra la Riserva Naturale della Val di Mello, il Comune di Valmasino e l’Università degli Studi di Milano, per le azioni di monitoraggio della biodiversità. 

“Per poter proteggere bisogna conoscere”: questo principio ha guidato fin dalla prima stesura il progetto presentato per il bando BioClima che aveva previsto 40.000 euro destinati ad “interventi e studi di promozione della biodiversità” in particolare attraverso il monitoraggio forestale, floristico e faunistico con una specifica  attenzione agli adattamenti di flora e fauna ai cambiamenti climatici.

L’Università degli Studi di Milano si mette quindi in gioco con il suo dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali – Produzione, Territorio, Agroenergie (DiSAA) con sede in Via Celoria 2 (MI).

In particolare, dopo un confronto attivo tra Riserva, Comune e Università durante il quale è stata analizzata  la bibliografia esistente ed esaminate le carte tematiche risalenti alla redazione del Piano di Gestione (2009) è emersa la necessità di aggiornare tali dati alcuni dei quali risalgono addirittura a campagne antecedenti alla stesura del Piano. 

Nonostante siano state identificate numerose lacune, si è scelto di concentrarsi su alcune macroaree prioritarie, così da porre le basi per ulteriori futuri monitoraggi. 

In particolare, sono state identificate tre azioni con degli obiettivi specifici ben definiti. 

L’azione 1, coordinata dal professore Giorgio Vacchiano, comprende lo studio di stato e trend degli ecosistemi forestali; in particolare tra il 2023 e il 2024 verrà valutata la consistenza e le caratteristiche strutturali del patrimonio forestale presente. Importante sarà anche la quantificazione dei servizi ecosistemici offerti, l’analisi del grado di resilienza e vulnerabilità agli estremi climatici e individuazione delle priorità per una gestione forestale climaticamente intelligente. 

L’azione 2, coordinata dal professore Marco Caccianiga, ha focus sulla diversità floristica. I monitoraggi che si svolgeranno nel 2024 si concentreranno sugli habitat prioritari presenti, effettuando anche una valutazione complessiva del loro stato di conservazione con particolare riferimento alle dinamiche in atto legate ai cambiamenti climatici. All’interno di questa azione è compresa la valutazione di presenza e consistenza di specie floristiche di interesse comunitario e di quelle indicate come di interesse nel Piano di Gestione. 

Non di minore importanza è l’aspetto faunistico, inserito nell’azione 3 coordinato dal professore Francesco Ficetola che prevede studi sulla consistenza, caratteristiche e distribuzione delle comunità di uccelli, rettili e insetti in direttiva habitat (come la Rosalia alpina). Verrà inoltre effettuata l’analisi della priorità conservazionistiche della fauna presente in Riserva.

Questi monitoraggi, che termineranno nel 2024, saranno l’inizio di un percorso di aggiornamento delle liste delle specie con un occhio di riguardo alla conservazione e alle dinamiche legate ai cambiamenti climatici. In questo modo si inizieranno ad avere gli strumenti per poter affinare le prossime azioni di salvaguardia della biodiversità.