100 Piante per la Val di Mello

Sabato 14 ottobre di mattina si è svolto il primo evento di riforestazione collettiva aperta a tutti, inserito nel progetto Val di Mello Climate Change, durante il quale sono state messe a dimora circa 100 giovani piantine vicino al torrente. 

Quest’area considerata particolarmente di pregio a livello ambientale. Infatti, è tra quelle maggiormente compromesse e sta assistendo ad una lenta perdita di biodiversità, dovuti da un lato al sovraffollamento del turismo “mordi e fuggi”, dall’altro al parallelo progressivo spopolamento delle aree montane con annesso abbandono delle attività legate all’economia d’alpeggio.

Per questo evento, gli esperti forestali della Riserva, hanno selezionato diverse specie di alberi e arbusti da adottare e mettere a dimora. Tra queste spiccano ad esempio l’ontano bianco, il crespino, la rosa canina e il melo selvatico; tutte piante tipiche dell’habitat naturale prioritario 91E0* (secondo la direttiva Habitat 92/43/CEE) che caratterizza le sponde.

Una volta recatosi al punto di ritrovo presso lo Stand della Riserva e dopo una breve presentazione del progetto, ogni partecipante ha contribuito al trasporto delle piantine e dei materiali necessari per la piantumazione e fino ad uno dei punti individuati dai forestali: il laghetto del Qualido e le aree vicine. 

Qui, grazie all’aiuto e all’occhio attento degli esperti, le persone sono state guidate nel posizionamento delle le giovani piante, prestando attenzione alla vegetazione già esistente, al suolo e alla distanza presente tra i vari punti in modo da conferire la giusta densità di impianto. 

Una volta scavata la buca e inserito la giovane piantina con il suo “pane di terra”, hanno livellato il terreno, infilato una bacchetta di sostegno e provveduto alla pacciamatura, ossia l’aggiunta di un piccolo telo di fibra di cocco biodegradabile per limitare la crescita delle specie erbacee in competizione. L’ultima operazione è stata quella di applicare uno shelter, una rete di protezione dagli animali erbivori in plastica non fotosensibile che verrà eliminato dopo 2-3 anni. 

Tutti i presenti, dagli adulti ai più giovani, per oltre 30 persone, hanno partecipato attivamente a questo progetto di riforestazione con pazienza e entusiasmo. 

Nel corso degli anni le giovani piante cresceranno, fornendo nuovo riparo ad altre piante e animali lungo il corso del fiume. Con questo progetto l’Ente di gestione della Riserva da un lato mira a migliorare la gestione forestale arrivando ad acquisire una certificazione internazionale di “buona gestione”, dall’altro vuole tutelare e valorizzare la biodiversità degli habitat più fragili in quanto il ripristino degli equilibri naturali rende complessivamente l’ambiente forestale lungo il torrente più forte e resiliente all’utilizzo dei visitatori.

Gli interventi sono finanziati dal Bando “Biodiversità e Clima” (BioClima) di Regione Lombardia, un’iniziativa nata nel quadro del Piano Lombardia per creare modelli di finanziamento pubblico-privato e catalizzare gli investimenti in progetti di conservazione della biodiversità e adattamento al cambiamento climatico nelle foreste e aree protette lombarde.

Oltre al finanziamento regionale del 70% dei costi, vi è un 30% di capitali che arrivano da aziende private o direttamente dai cittadini grazie al partner privato di questo progetto, Etifor, una start-up nata dalla Università di Padova che attraverso la piattaforma web WOW Nature sostiene economicamente i progetti più rilevanti di adattamento delle foreste ai cambiamenti climatici. La giornata del 14 ottobre, in effetti, è stata l’occasione per ringraziare i quasi 100 donatori che ad oggi hanno deciso di sostenere il progetto attraverso donazioni sulla piattaforma.