Dal dicembre del 2022 la Riserva ha ufficialmente i suoi primi volontari a tempo pieno: due ragazzi di 24 e 19 anni, Edoardo e Giacomo, hanno infatti deciso di prestare un intero anno di servizio civile per la Riserva della Val di Mello, dedicandosi ad attività di valorizzazione del patrimonio naturalistico e storico della valle.
Entrambi sono stati di importante supporto nella fase organizzativa primaverile presso il Comune di Valmasino, quando sono stati decisi i servizi di accoglienza dei turisti e le diverse attività divulgative da organizzare in Riserva, sia da parte dal Parco Nord Milano, che ha in carico la direzione tecnica della Riserva, sia del Comune di Valmasino, che ne è l’ente gestore.
Grazie al loro impegno quotidiano è stato stato possibile supportare alcuni servizi locali come l’infopoint di San Martino, la biblioteca di Cataeggio e il Museo etnografico Vallivo, con le sue interessanti sezioni storiche, naturalistiche ed etnografiche, garantendo orari più prolungati ad integrazione dei servizi programmati.
Ma il cuore del loro lavoro è stato quello di incrementare nei visitatori la conoscenza e la curiosità della Riserva, in particolare con l’apertura costante dello stand di accoglienza durante i sabati e le domeniche da fine aprile a fine agosto.
Per ben 25 giornate in quattro mesi i due ragazzi hanno potuto spiegare ai turisti i progetti e gli interventi e previsti dal Parco Nord Milano e dal Comune di Valmasino, promuovere gli eventi in programma ma anche quelli già avvenuti come le passeggiate naturalistiche del Bioblitz Lombardia, invitando i turisti a scaricare la App INaturalist e proseguire la raccolta dei dati naturalistici riferiti alla Riserva, alla scoperta delle specie di flora e fauna e dei loro particolari adattamenti per vivere in questo luogo straordinario.
Lo stand è diventato nel corso delle settimane un vero e proprio punto di riferimento per i turisti della Riserva Naturale, complementare e non sostitutivo dell’infopoint di San Martino, che invece promuove i servizi e gli eventi dell’intero territorio turistico.
La specificità dello stand, grazie al lavoro di Edoardo e Giacomo è stato stato quello di fornire informazioni e materiali sulla natura e sulla storia della Riserva, rivolgere l’attenzione dei turisti sull’importanza di rispettare le norme vigenti per tutelare i delicati equilibri al suo interno, monitorare i passaggi a piedi e delle autovetture durante la giornata.
I risultati sono davvero interessanti: nelle giornate di apertura dello stand sono passate 4500 persone, con una media di 180 persone al giorno, e picchi di oltre 300 persone.
”Alcune tematiche sono state ricorrenti” afferma Edoardo, con laurea triennale in scienze ambientali e diverse altre esperienze dietro di campi naturalistici di volontariato in Italia e all’estero ”Ad esempio, in Riserva vige l’obbligo di tenere i propri cani al guinzaglio, e ogni volta spieghiamo quanto sia importante questo semplice gesto per evitare di interferire sia sulla fauna selvatica, sia sulle attività agro-pastorali”.
”Un altro esempio è la gestione dei rifiuti e l’importanza di riportare i propri rifiuti a valle” gli fa eco Giacomo, neodiplomato in scienze umane. Poi spiega: “La fauna selvatica è attirata da odori e avanzi di cibo lasciati dai turisti e rischia di abituarsi alla presenza di questi “punti di ristoro” incontrollati; di conseguenza gli animali selvatici aprono i sacchetti, spargono i rifiuti in giro oppure, ancora peggio, rischiano di soffocare, ingerendo plastiche e buste”.
“È fondamentale” conclude Edoardo, “che gli animali selvatici non perdano la loro naturale abitudine di procurarsi il cibo necessario senza l’influenza antropica”.
La Riserva, infatti, non è un un parco urbano dove vi è la possibilità di gettare i rifiuti nei cestini lungo i percorsi, bisogna proprio abituarsi a rimetterli nello zaino e riportarli a casa.
Non tutti però rispettano questa regola. Per questo i nostri due giovani volontari spesso prima di sera passano lungo i sentieri e le mulattiere più frequentate e con guanti e pinze li ripuliscono con pazienza.
Grazie alla pettorina gialla con il logo della Riserva sono visibili e riconoscibili: anche così contribuiscono alla sensibilizzazione dei turisti distratti!
ATTIVITÀ DI FINE ESTATE GRAZIE AI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE AMBIENTALE
Gli ultimi esempi riguardano la circolazione di mezzi privati, riservata solamente a chi è autorizzato o in possesso di un pass, e le norme di accesso coi propri veicoli, inclusa la possibilità di noleggio di una e-bike.
Per quanto riguarda gli eventi i ragazzi hanno accompagnato le passeggiate insieme agli educatori ambientali, con simpatiche storie basate sui particolari abitanti come “La lucciola e il pretino”, “Betta la civetta”, e “Lello il pipistrello”, al fine di raccontare le loro curiose caratteristiche sia ai bambini, sia agli adulti.Inoltre sono stati coinvolti nelle due settimane naturalistiche della Summer School, un progetto incentrato sul monitoraggio di rettili che vivono nei muretti a secco e nei boschi di montagna che ha coinvolto studenti universitari in ambito naturalistico o affine nei pressi di Casera Pioda. Al fianco di naturalisti, hanno posizionato onduline in modo da fornire ripari a rettili e anfibi, per poi effettuare monitoraggi durante la Summer School. In questa esperienza si è approfondito insieme il riconoscimento e il ruolo ecologico cardine dei rettili, in particolare della Zootoca vivipara, ma anche degli insetti, in particolare della Rosalia alpina, un coleottero cerambicide che abita nei tronchi vetusti di faggio. Ciò porta a riflettere sulla corretta gestione di una foresta montana, in quanto la rimozione di tali alberi comporterebbe un danno alla biodiversità. Sono quindi stati eseguiti monitoraggi di specie sia animali sia vegetali e transetti in diversi microhabitat, lungo i ripidi versanti sotto la faggeta o le aree di prato nei piccoli anfratti nascosti sotto le rocce. Le foto scattate alle specie sono state successivamente inviate all’app di INaturalist per il riconoscimento. Infine si è simulata in un simpatico esperimento la divulgazione a diverse fasce di popolazione sull’importanza dei monitoraggi e dell’osservanza del regolamento della Riserva naturale.
Grazie al loro impegno si sono potute realizzare le numerose attività in progetto di Parco Nord, pensate per valorizzare quest’area unica al mondo.