La Riserva Naturale della Val di Mello è uno dei dodici Enti lombardi che si è aggiudicato il Bando Biodiversità e Clima (BioClima) promosso da Regione Lombardia nel mese di maggio dell’anno scorso, grazie al progetto “Val di Mello Climate Change” ideato da Parco Nord Milano sotto la direzione dell’agr. dott. Fabio Campana.
Il bando rappresenta una vera innovazione per quanto riguarda la gestione forestale: promuove infatti un modello pubblico-privato per la conservazione della biodiversità e per il contrasto alla crisi climatica, in cui le aziende private investono migliaia di euro per permettere di salvare 12 ecosistemi in Lombardia e 70 specie faunistiche a rischio di estinzione.
Infatti i progetti per poter beneficiare di un co-finanziamento pubblico da parte della Regione Lombardia devono avere la garanzia di un investimento privato da parte di aziende private che, nel caso della Val di Mello, verranno coinvolte direttamente da Etifor S.r.l., uno spin off della Università di Padova (se vuoi conoscere meglio chi sono, scopri il portale WOWNATURE).
Le aziende che aderiscono a WOWNATURE.IT e scelgono la Val di Mello finanziano alcuni interventi concreti e hanno la possibilità di proporre un messaggio “green” ai propri clienti, fornitori, collaboratori e, più in generale, a tutta la comunità in cui operano. In questo modo possono mostrare come sviluppano politiche aziendali in favore della sostenibilità e esplicitano la propria Responsabilità Sociale d’Impresa, entrambi fattori che le aiutano ad essere competitive in eventuali altri bandi nazionali o europei.
In generale, gli interventi di seguito elencati e che verranno realizzati in Val di Mello nel corso dell’anno concorrono a raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 a livello nazionale e a rispettare la Strategia Europea sulla Biodiversità per il 2030:
- INTERVENTI A CARATTERE FORESTALE, mediante il miglioramento delle foreste pubbliche esistenti nei confini della Riserva e, in due aree, anche all’esterno della Riserva, per procedere alla disinfestazione da processionaria;
- INTERVENTI INTEGRATIVI DI SALVAGUARDIA DELLA BIODIVERSITÀ attraverso l’ampliamento della superficie di habitat utili a determinate specie animali o vegetali, e la creazione di elementi di connessione ecologica;
- INTERVENTI PER LA VALORIZZAZIONE DEI SERVIZI ECOSISTEMICI grazie alla certificazione secondo lo standard internazionale FSC® di tutte le foreste oggetto di interventi;
- STUDI E MONITORAGGI NATURALISTICI riguardanti la capacità di produrre benefici alla comunità umana senza compromettere gli ecosistemi tutelati, e al contempo consentire una valorizzazione economica;
- COMUNICAZIONE DELLE AZIONI PROGETTUALI, mediante strumenti sia online sia offline.
Per quanto concerne gli interventi a carattere forestale le azioni di miglioramento si concentrano su una superficie complessiva di 33 ettari, mentre l’intervento di ripristino delle foreste danneggiate con contenimento della processionaria interessa un’area molto frequentata del Comune di Mello esterna alla Riserva, ovvero Poira di Mello.
Riguardo alla salvaguardia degli ecosistemi, si interviene sia sulle aree di proprietà del Comune di Mello localizzate all’interno della Riserva (Paesaggistica e Orientata) sulla sponda orografica sinistra per 28 ettari, sia su una porzione di bosco del Comune di Val Masino localizzato al di fuori della Riserva per ulteriori 5 ettari. I due boschi sono entrambi di tipo misto, costituiti sia da conifere, abeti e larici, sia da latifoglie, quali ontani, faggi e betulle.
In particolare le aree oggetto di miglioramento forestale di proprietà del Comune di Mello interne alla Riserva Naturale includono i seguenti Habitat di interesse comunitario:
- 9110 Faggeti del Luzulo-Fagetum;
- 9410 Foreste acidofile montane e alpine di Picea;
- 9420 Foreste alpine di Larix decidua e/o Pinus cembra;
- 91E0* Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (piccola superficie a bordo fiume).
All’interno degli interventi integrativi di salvaguardia della Biodiversità vi è un intervento specifico riguardante l’Ontaneto lungo il torrente Mello: si procede con la messa a dimora di piantine di ontano bianco e di salicacee, allo scopo di rinnovare le formazioni spondali e ripristinare l’ecosistema. In particolare, nei tratti privi di copertura arborea, le piccole piantine di ontano saranno messe a dimora con una densità di circa 600 piante/ha, con rete in materiale plastico e bacchetta segnalatrice in bambù, per evitare danni da brucamento da parte del bestiame e della fauna selvatica.
A questo intervento si aggiunge quello sul ripristino di alcuni muretti a secco sperimentali per valutare lo stato di salute dell’erpetofauna e per recuperare la testimonianza delle modifiche del paesaggio per mano degli uomini che da secoli abitano la Riserva. Oltre ad essere inseriti nel “patrimonio dell’umanità” dall’UNESCO, i muretti a secco rivestono una specifica funzione nell’ecosistema in quanto costituiscono un’importantissima nicchia ecologica; i nascondigli e la vegetazione spontanea che cresce tra le pietre e a ridosso dei muri stessi, costituiscono un importante ecosistema il quale ospita una microfauna ricca di insetti, anfibi e rettili. L’intervento previsto si concentra, pertanto, in opere puntuali ed esplorative per valutare le modalità e le problematiche legate alla loro manutenzione.
All’interno delle azioni relative alla valorizzazione dei servizi ecosistemici rientra la certificazione FSC® di tutte le aree forestali inserite nel progetto: in questo modo viene misurata la loro capacità di generare impatti positivi per la sostenibilità attraverso una gestione controllata dei tagli. Per comprendere meglio cosa comporta la certificazione FSC® si terrà una serata-evento in cui verranno mostrate le potenzialità per le realtà del territorio.
Riguardo la ricerca naturalistica il progetto prevede studi in diversi ambiti:
- sulle foreste, aventi l’obiettivo di individuare eventuali problematiche e di stilare una lista di interventi gestionali di manutenzione e miglioramento nelle diverse aree boschive, stabilendone anche un ordine di priorità;
- sulle formazioni erbose e di altri habitat di pregio come, ad esempio, l’Habitat 6150 (Formazioni erbose boreo-alpine silicee) e Habitat 6230* (Formazioni erbose di Nardus ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane);
- sulla fauna, per aggiornare la lista delle specie presenti in Riserva, comprenderne numerosità, distribuzione e stato di conservazione e valutare eventuali interventi futuri mirati specificatamente alla loro salvaguardia (riguardo chirotteri, galliformi alpini,…).
La progettazione esecutiva degli interventi di salvaguardia della biodiversità di seguito descritti sarà realizzata dal personale tecnico dipendente di Parco Nord Milano in collaborazione col prof. Giorgio Vacchiano, a cui sarà affidato uno specifico incarico, con l’obiettivo di definire nel dettaglio la tipologia e la modalità di esecuzione degli interventi previsti.
Infine, parallelamente alle azioni di studio e monitoraggio verrà anche attivata una campagna di comunicazione finalizzata alla divulgazione del progetto, delle sue motivazioni e dei suoi impatti positivi sull’ambiente della Riserva alla comunità locale: in particolare verranno realizzate proposte di attività di educazione ambientale, mediante uscite didattiche e laboratori presso il Museo etnografico di San Martino. Riguardo gli strumenti offline, invece, verrà preparata un’apposita cartellonistica da installare in loco, con la possibilità di scaricare un’App dedicata o inquadrare QR Code per accedere alle informazioni sulla sentieristica.
Il progetto viene descritto in sintesi nella presentazione in allegato all’articolo.